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Il guardone


di Membro VIP di Annunci69.it LaTuaLei
27.12.2019    |    1.164    |    5 9.8
"Ci guardiamo negli occhi mentre gli sbottono la cintura, gli slaccio i pantaloni eleganti e glielo scopro..."
Il guardone
Mi cinge la vita con il suo braccio mentre camminiamo per la via che oggi ha scelto come luogo di rimorchio. Le cosce velate, ad ogni passo escono dal cappotto lasciando intravedere il merletto delle autoreggenti e un po di nuda carne. La vestizione la cura lui, il guardone che lo scorso mese ho conosciuto, e che cura nei minimi particolari. Ha le sue fantasie. Ogni volta sempre nuove. Diverse. Eccitanti. Eleganti.
E’ un uomo di mezza età dai modi garbati. Profumato sempre in maniera differente. Ha belle mani. Bel tono di voce. Bel sorriso. Mi ha messo subito a mio agio quando ci siamo incontrati qualche settimana fa dopo un considerevole scambio di mail.
“Sei molto sexy, hai quella gamba che a me fa impazzire. Il tuo fondoschiena è molto invitante. Vorrei, se me lo permetterai dare corso a delle mie fantasie. Penso a tutto io. Vedrai sarà molto eccitante. Non hai da temere sono una persona discreta, corretta. Mi conoscerai e apprezzerai.” Queste le parole con le quali ha esordito. Chiedo maggiori informazioni, più dettagli su cosa ha in mente. Sorridendo mi dice vediamo strada facendo tu stai solo tranquilla e rilassata.
Sono seduta nella sua auto. Ho voglia di sentirlo godere. Sono oramai molto dipendente dal membro del maschio che pulsa, sgorga. E’ per me puro piacere. Che si alimenta volta dopo volta. Allungo la mia mano verso il suo coso. E’ duro. Gli dico che il mio modo di conoscere e vedere se un maschietto mi va bene, è sentirlo e vederlo godere. Ci guardiamo negli occhi mentre gli sbottono la cintura, gli slaccio i pantaloni eleganti e glielo scopro. Gonfio, in testa, depilatissimo, anche sugli attributi sottostanti. Inizio a leccargli proprio questi ultimi. In poco passa dal duro al marmoreo. Gestisce con abilità il gonfiore del glande mentre lecco il gelato con dolcezza e passione. Resisto ben poco a questo suo gonfiare e sgonfiare la testa del grande membro che sto assaporando. La sua cappella tra le labbra, sulla lingua, nella bocca è un dolce frutto. Dolce nel vero senso della parola, credo abbia usato una lozione che oltre a profumare ha un piacevole sapore fruttato. “mmmm hai una bocca caldissima e delicatissima”, dice. Passo dalla degustazione al pompa….ggio con gran piacere. In bocca il glande si gonfia in maniera ritmata. Seguo il suo ritmo. Geme, mentre mi dice brava si così, continua……Sento la pulsazione che porta il latte caldo, caldissimo. La bocca si fa via via più piena. Il sapore non è acido come sempre. Mi verrebbe di berlo. Resisto. Non lo conosco. Continuo a lavorarlo fino all’ultimo suo spasmo di piacere. Ho la bocca piena di latte. Mi alzo mentre i nostri sguardi si incrociano. Deposito in un fazzoletto il contenuto. Se un artista. Mi dice. Un pompino a regola d’arte.
Non si sbottona su cosa intente per dare seguito alle sue fantasie. Sono comunque curiosa. La persona mi piace ci accordiamo per un incontro successivo.
Si presenta con un van dai grigio con i vetri oscurati. Mi fa accomodare direttamente dietro. Sul sedile ci sono dei pacchetti. Guardandomi mi dice aprili sono per te. Indossali. La misura dovrei averla azzeccata. Apro i vari pacchettini. Un perizoma merlettato nero. Delle autoreggenti velate con la riga dietro. Un vestitino nero a collo alto in tessuto morbido. Un cappotto nero. Sono un pò in imbarazzo a dover togliere le mie cose e mettere le sue. Lui forse lo capisce, distoglie lo sguardo, si gira, sposta anche o specchietto per darmi privacy. Tolgo le mie cose e inizio la vestizione. Il perizoma è perfetto. Molto sexy con quei merletti. Le autoreggenti hanno una velatura 15 e un bel disegno come orlo. Le indosso facendo molta attenzione a non romperle. Ti piacciono? Dice. Sono molto belle. Si. Belle. Rispondo. Mentre finisco di indossare tutto. Le taglie perfettamente azzeccate. Si gira. Sapevo che saresti stata una gran gnocca vestita così. Vieni avanti mi dice. Gli rispondo non vieni dietro che giochiamo. Rispondo. No dai vieni avanti che ti dico. “ho voglia di fare due passi con te, andiamo in una via tranquilla dove non c’è molta folla, va bene?”. Gli rispondo di si. Ma non allontaniamoci troppo però, gli dico. Altrimenti vengo anche con la mia auto. Mi tranquillizza. Il posto è li vicino. Essendo le 18.30 c’è gente ma non tanta. “ho voglia di camminare con te per strada”.
Ci spostiamo di pochi minuti. Siamo sempre li in zona. La via è tranquilla. Residenziale. Non ci sono negozi ad esclusione di un bar che fa angolo all’inizio della strada. C’è un leggero via vai di persone perché li vicino ci sono degli uffici. Ma accettabile. Parcheggia sul bordo della strada sulle apposite strisce. Scendiamo dai, dice.
Camminiamo sul marciapiedi, mi cinge la vita con il suo braccio. Ad ogni passo, l’andatura sul tacco 12, sposta il cappotto non abbottonato e fa vedere in maniera molto eccitante la coscia. Il vestitino è corto. E’ all’altezza dell’elastico dell’autoreggente. Camminando si alza un pochino e lascia intravedere il merletto. Quanto sei gnocca mi dice. Incrociamo una vecchietta con il cane che distratta dal cane neanche ci rivolge lo sguardo. Davanti è in arrivo un signore con la borsa da lavoro che quando ci arriva vicino guarda le cosce con la coda dell’occhio. Proseguiamo nella passeggiata. Un signore con il cane al guinsaglio guarda in maniera più insistente e con la scusa del cane si ferma più volte prima che gli arriviamo di lato. Proseguiamo, il mio amico rallenta. Dice aspetta facciamogli uno spettacolino dai. Sono eccitatissima. Mi gira verso di lui. Siamo uno di fronte all’altro. Distratta dalle sue mani che passano dentro il cappotto per cingermi la vita, mi ritrovo la sua lingua che si fa strada tra le mie labbra. Mi ritrovo la sua lingua in bocca che cerca la mia. Sono incollata a lui. Con la lingua cerco di scappare, ma non faccio che dare gioco ad un mulinello che maestralmente fa in modo che le due lingue entrino in un turbinio che mi annebbia la testa. poco più avanti. La mano destra scende giu dalla vita cince il gluteo cercando la carne. Questo movimento apre la vista al signore con il cane di tutta la mia coscia sinistra e parte della carne del gluteo. E’ immobilizzato nel guardare…..
La lingua esce. Si discosta. Chiude il cappotto e si gira per proseguire la passeggiata. Colgo lo sguardo del signore tre l’eccitato e il pietrificato. Mi giro eccitatissima. Ho voglia gli dico. Andiamo nel van. Ti voglio dentro… Aspetta, risponde. Passeggiamo ancora un po’, continua. Proseguiamo. Sono molto eccitata, mi dice “ma se rimorchiassimo qualcuno? Che dici ti piacerebbe”. Non so, rispondo un po’ confusa, mentre incrociamo altre persone, che però distratta dalla domanda non guardo. Continuo, “vediamo che tipo di persona può capitare, ma non quello con il cane”, quello non mi ispirava molto. “Tu guarda chi incrociamo e magari un po prima mi dici così ripeto la scena di prima e vediamo che effetto fa”. Ok gli rispondo in uno stato d’animo che stà trà l’eccitazione e la confusione. Incrociamo un gruppo di manager che animosamente parlano tra loro. Qualcuno butta l’occhio. Abbiamo fatto già un po di strada. Ci giriamo nel verso opposto. Guardo le mie cosce che fuoriescono dal cappotto. Mi piacciono. Ora lo tengo sottobraccio. Passiamo davanti al tizio del cane. Senza però dargli spago. Un uomo con il cappello è in avvicinamento. Mezza età abbondante. Prima che si spenga troppo l’eccitazione, fa anche un po freddino, gli dico vediamo questo che fa. Nell’avvicinarsi, noto che anche quest’uomo, è attratto dal gioco del vedo non vedo, che il cappotto fa con le gambe. Le guarda senza troppo farsene notare. Ci passa di fianco guardandoci in viso. Ho trucco, parrucca e rossetto non so se nota qualcosa di differente. Comunque nel girarmi noto che anche lui si gira. Di nuovo mi stringe per i fianchi, mentre il tizio prosegue senza girarsi. Si gira. Parte la lingua calda che si infila, la coscia, questa volta la destra è ben scoperta fino al glutine e lascia vedere un bel po di carne, si mantiene un po girato verso di noi poi si rigira e prosegue per la sua strada. Un po delusi continuiamo a camminare. Dopo alcuni passi, nel girarci per vedere se ci ha ripensato, notiamo che non c’è più. Pensiamo che è entrato in auto o in una delle residenze che ci sono. Dopo poco, però lo notiamo in auto. Deve aver preso l’automobile e cammina molto piano sul bordo della strada nel nostro verso. Quando è quasi di fianco a noi il mio amico mi dice di aprire il cappotto e fargli qualche moina. Apro il cappotto e mi tiro un po su il vestitino lasciando vedere e non vedere. Si illuminano gli stop. Con la lingua mi lecco le labbra. Ci guarda. Il mio amico gli fa cenno di venire. Lui a sua volta gli dice di avvicinarsi. Mi lascia un attimo li sola mentre attraversa e va verso il suo finestrino. Si abbassa per parlargli. Si girano tutti e due verso di me. Mi sento un po’ in imbarazzo. Il mio amico torna dicendomi tutto ok, ora parcheggia vicino al van.
Mentre ci dirigiamo verso il van, mi racconta di avergli detto che non sei propriamente femmina ma che hai un culo e due cosce favolose. Dopo averci pensato un attimo ha detto ok proviamo. Arriviamo al van. E’ li che ci attende. Si presenta. Gli stringo la mano. Entro (mente mi tolgo il cappotto) sedendomi nei sedili di dietro che sono a salottino un di fronte l’altro. Mi segue lui e si mette sui sedili davanti. Poi il mio amico che si mette accanto a me. Chiude lo sportello. I vetri molto scuri ci danno grande intimità anche li nella strada. Il mio amico rompe gli indugi mettendomi la mano sulla coscia e dicendo che belle cosce ho. L’altro guarda silenzioso e leggermente sorridente. Allungo la mano verso il fallo del mio amico. La sua eccitazione la vedo già prima di toccarlo. E ne ho la conferma quando, sotto gli occhi dell’ospite, la mia mano gli cince l’eccitazione ancora velata dai pantaloni. Forse per non mettere in imbarazzo l’ospite il mio amico mi ferma nel tirarglielo fuori. Non sappiamo che misura ha e se si potrebbe sentire in imbarazzo difronte alla considerevole misura del mio amico.
Lo invita a prendere posto al mio fianco. Si scambiano di posto. Allunga la mano timidamente sul mio ginocchio mentre dice di non aver avuto mai una situazione del genere. Non capisco se allude a una situazione con una coppia o con una come me. Gli prendo la mano e la porto su fino all’autoreggente, poi sulla carne. Gli sento poi l’eccitazione che in quel momento non è molto presente. Sarà un po’ nervoso. Il mio amico osserva la scienza piacevolmente seduto. Cerco la sua carne, gli slaccio la cinta, poi sbottono i pantaloni. Gli tiro giu tutto. Rimane li, con il coso non troppo peloso, un po imbarazzato per la non piena eccitazione. La buona misura, forse anche più grande del mio amico mi fanno promettere bene. Prendo le mie sempre presenti salviette e con dolcezza gli accarezzo gli attributi per pulirlo. Una cosa che odio è sentire odori forti di orina (mi smontano). Con dedizione dopo averlo pulito mi chino su di lui e gli prendo in bocca il glande che al momento è a mezzo servizio. Inizio con il mio fare a leccarlo, ciucciarlo. Giocarci. Lo sento crescere maestosamente mentre mi diletto in un pompino molto piacevole. Ed eccolo li dopo poco più di un minuto di lavorio gonfio, eretto, pronto a controllato nei movimenti. Lo tira, lo gonfia mentre continuo a godermi l’eccitazione del momento. Con la coda dell’occhio osservo il mio amico che è molto eccitato eccitato da quello che vedo dai pantaloni. Gli chiedo se viene. Mi dice, fai fai, tranquilla, mi piace guardarvi. Le mani dell’ospite mi toccano il culo, prova anche a toccarmi davanti. Lo fermo subito dicendogli che sono solo passiva. Ok dice. Dopo svariati minuti di spompinamento succoso gli chiedo se mi vuole scopare. Dice non so…..Dai ti voglio dentro gli dico. Gli metto il preservativo. Poi il lubrificante. Mi metto a pecora. La testa sul sedile rivolta verso il mio amico che ha iniziato a sbottonarsi. Sento l’ospite avvicinarsi. Posizionarsi. Lo conduco con dolcezza dentro di me, raccomandandogli di fare piano ai primi affondi. Le mani mi cingono i fianchi mentre con dolcezza mi affonda dentro con ritmo delicato e deciso. Già dai primi affondi lo sento entrare tutto, fino alle palle. Entra, affonda fino alla fine, tiene un secondo poi esce. E’ eccitato dall’entrata e l’affondo. “hai un culo spettacolare”, è quello che gli sento dire mentre ansima di piacere. Il mio amico se l’è tirato fuori e si stà masturbando guardandosi la scena. E’ tutto molto eccitante. Il tizio inizia con un ritmo più veloce, mi sbatte. Il clap clap del suo ventre sui miei glutei si fa via via più veloce. Poi si ferma. Prende tempo. Forse non vuole venire subito. Mi riaffonda con delicatezza, le sua mani le sento caldissime e strette sui glutei. Inizia di nuovo il ritmo e a sbattermi. Troia mi dice. Sei una bellissima troia. Lo sbattere è velocissimo. Ha deciso di svuotarsi. Gode. Gode come un porco mentre continua ad affondarmi decisamente dentro. Rallenta un pochino. Poi riparte. Ce l’ha ancora molto duro e gonfio. Spinge. Spinge, riparte a sbattere veloce. Mi chiedo se prima non sia venuto, o, se ne sta facendo un’altra (poi mi confermerà che ha pià orgasmi, il suo numero era necessario averlo…). Ansima. Geme. Il mio amico è tutto pieno di sperma sulle mani. Questa scena porno dal vivo è stata molto di suo gradimento.
Siamo stati quasi un ora. Come vola il tempo senza accorgersene. Ci rimettiamo a posto. L’ospite mi sorride. Dice: “notevole”. Che bella eccitazione. Che bella situazione da ripetere con il mio amico guardone……..


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